I leader politici in America Latina spesso ricorrono alla rivoluzione come mezzo disperato-a volte, anzi, l’unico mezzo-per ottenere un governo democratico e una giustizia sociale. Ci si può aspettare che la domanda di questi “beni” cresca di portata e intensità man mano che il meccanismo governativo attraverso il quale dovrebbero essere raggiunti vacilla, mentre i leader politici mostrano inettitudine o apatia nel promuoverli e mentre le minoranze di controllo rifiutano di allentare la loro morsa sul sistema politico ed economico prevalente., Proprio come le proteste contro un sistema politico oligarchico spesso si traducono in un ribaltamento rivoluzionario del governo, così le proteste contro un sistema sociale ed economico oligarchico da parte delle masse sempre più autocoscienti e restie in America Latina possono, sotto l’influenza di leader appropriati, assumere la forma di una lotta tra classi e ribaltamento sociale.,
la tragedia dell’America latina che, nell’attuale situazione socio-politica ambiente, il processo di trasferimento di potenza da un capo all’altro, da una sentenza della cricca a un altro, o dai pochi ai molti (quest’ultimo operazione essenzialmente democratico) ha spesso compiuto da rivoluzionario perché, nel giudizio di opposizione politica, non potrebbe essere realizzato diversamente., È una tragedia uguale che una volta che le rivoluzioni cadono nelle mani dei totalitari possano svilupparsi in una direzione contraria agli interessi delle masse e in questo modo possano sconfiggere gli obiettivi fondamentali per i quali sono state organizzate. Nella misura in cui ciò si verifica, in America Latina o altrove, tali rivoluzioni possono essere considerate in contrasto con gli interessi dei popoli democratici del mondo.
“Rivoluzione in Sud America”, di Clarence H. Haring. AFFARI ESTERI, gennaio 1931.